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Hitachi Global
Quattro grandi domande... con Natalia Pietruszewska

Quattro grandi domande... con Natalia Pietruszewska

In questa nuova serie di interviste per la campagna Possible di Hitachi, andiamo dietro le quinte con Natalia Pietruszewska, Hitachi Energy's Power + Graduate Program

È ingegnere ed economista, laureata in Ingegneria industriale, Corporate Finance and Corporate Strategy con un Master in Economics for Smart Cities and Climate Policy. In seguito al Master ottenuto a Parigi è stata invitata come osservatrice alla COP27. Natalia è anche presidente del Comitato EMEA per Voice of Youth, un progetto intersettoriale e interregionale gestito dai dipendenti di Hitachi e incentrato sullo sviluppo e l'attuazione di iniziative di sostenibilità che partono dal basso.

"Oggi abbiamo l'opportunità di plasmare il futuro per le generazioni a venire, abbiamo un grande potere nelle nostre mani."

Natalia Pietruszewska

Hitachi Energy's Power + Graduate Program

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Qual è l’aspetto che preferisci nel lavorare in Hitachi?

Ci sono due aspetti che prediligo. In primo luogo, mi piace molto e apprezzo il profondo impegno verso la sostenibilità che tutti noi abbracciamo in azienda. Non è solo uno slogan, è in realtà un obiettivo che tutti noi viviamo collettivamente in Hitachi.

 

In secondo luogo, la nostra mentalità innovativa. La cultura dell'innovazione è storicamente molto radicata all'interno di Hitachi e un esempio concreto è il Contest Make a Difference, in cui i dipendenti sono invitati a presentare idee per nuovi prodotti, servizi, modelli di business e persino buone pratiche relative all’ambiente di lavoro.

 

Due gruppi vincitori ricevono un golden ticket e l'opportunità di sviluppare la loro idea con il supporto e la consulenza dei dirigenti Hitachi. Ho avuto la fortuna di far parte di uno dei gruppi vincitori e attualmente siamo concentrati sulla fase di sviluppo. Ci sentiamo come una start-up ed è un ottimo promemoria del fatto che nulla è possibile senza l’apporto di tutti. Si tratta di una collaborazione all'interno del nostro team composto da otto persone, ma anche del più ampio ecosistema di Hitachi. È incredibile veder collaborare persone così diverse, provenienti da diversi team, e ricevere un così grande sostegno da parte dei dirigenti Hitachi. Il fatto che abbiano partecipato oltre 300 squadre la dice lunga sullo spirito di innovazione e collaborazione di Hitachi.

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Cosa significa per voi sostenibilità?

Per me si tratta di un approccio olistico che comprende la crescita economica, il benessere della società, l'ambiente e la sua conservazione. Ma va anche oltre: la nostra ambizione è quella di rimodellare radicalmente l'interazione tra le persone e il pianeta e rendere gli ecosistemi sociali e quelli della biodiversità più vivaci e resilienti.

 

Da un punto di vista personale, ho un grande interesse per le smart cities, avendole studiate per il mio Master, quindi ero entusiasta nel vedere che Hitachi Energy ha firmato un accordo con ENOWA e Saudi Electricity Company.  per progettare e sviluppare la prima fase del nostro visionario sistema di trasmissione di energia nell’area urbana di NEOM. Forniremo tre collegamenti HVDC con una capacità energetica totale di 9 gigawatt (GW) e non ci saranno strade, automobili o emissioni. Sarà un vero sguardo al futuro.

 

È tutta una questione di equilibrio. Abbiamo a disposizione da un lato i dati su tutti i trend della sostenibilità sociale e ambientale, dall’altro dobbiamo anche considerare le statistiche tra cui la crescita della popolazione. Le smart cities devono semplicemente trovare un equilibrio tra questi due fattori. Sarà entusiasmante essere parte del prossimo passo.


Sei stata invitata come osservatrice alla COP27: com'è andata e cosa pensa degli accordi raggiunti alla COP28?

La mia esperienza alla COP27 mi ha aperto gli occhi. L'attenzione si è concentrata chiaramente sulla solidità delle collaborazioni e sulla creazione di trasparenza e di quadri di riferimento con KPI specifici, ma quello che mi ha davvero colpito è stato l'aspetto sociale legato al cambiamento climatico. Durante la conferenza ho avuto l'opportunità di incontrare molti popoli indigeni provenienti da comunità fortemente colpite dal cambiamento climatico e di capire meglio come questo influisca sulla loro vita quotidiana. Siamo tutti impegnati in questo senso ed è positivo vedere che alla COP28 sono stati presi impegni tangibili in merito a nuovi quadri di riferimento, soprattutto per quanto riguarda le energie rinnovabili.

 

Dobbiamo partire dal presupposto che non si tratta solo di considerare i danni e le perdite ma anche di riconoscere che la questione va ben oltre il tema delle emissioni, andando ad impattare sulla biodiversità e le comunità locali. Ciò che mi fa ben sperare è che, dal punto di vista dell'educazione, sempre più persone si stanno specializzando in scienze ambientali, sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa (CSR). È una buona notizia per il nostro futuro perché, se siamo più istruiti, siamo in una posizione migliore per creare politiche, quadri di riferimento e partnership che faranno la differenza.


Come ci si sente a contribuire alla transizione energetica?

È estremamente gratificante ed è più di un semplice lavoro: è un obiettivo e un impegno, ma richiede anche un grande senso di responsabilità. E così dovrebbe essere. Sapere che ciò che si fa, influenza direttamente il futuro delle comunità locali, del pianeta e dell'ambiente in generale è molto motivante.

 

Oggi abbiamo l'opportunità di plasmare il futuro per le generazioni a venire, abbiamo un grande potere nelle nostre mani. In Hitachi siamo in grado di vedere quale sarà l'impatto tangibile delle nostre soluzioni, che si tratti dell'ottimizzazione della rete, dello sviluppo di nuovi modelli di business o dell'introduzione di progetti di energia rinnovabile. Le nostre soluzioni sono un esempio concreto del nostro impegno verso la sostenibilità ed è per me molto stimolante contribuire a rappresentarlo di fronte alle comunità, ai singoli individui e al mondo dell’industria. Abbiamo intrapreso un viaggio incredibile ed arriveremo a destinazione solo se lavoreremo insieme.

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