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Hitachi Global
Quattro grandi domande... con Sandrine Herbert-Razafinjato

Quattro grandi domande... con Sandrine Herbert-Razafinjato

La nostra serie di interviste per la campagna Hitachi Possible si conclude con la testimonianza di Sandrine Herbert-Razafinjato. Sandrine è Design Principal, Head of Sustainability di Method, società di consulenza che si occupa di engineering e strategic design con particolare attenzione alle sfide della trasformazione e della sostenibilità. Method fa parte di GlobalLogic, società del Gruppo Hitachi, e Sandrine è specializzata in experience design, strategia e innovazione.

"La progettazione sostenibile rappresenta una sfida sempre più affascinante."

Sandrine Herbert-Razafinjato

Design Principal, responsabile della sostenibilità, Method

sandrine profile image

In che modo la progettazione sostenibile può contribuire al raggiungimento di net zero?

Si tratta innanzitutto di capire come trasformare i nostri processi e la nostra vita quotidiana affinché siano sostenibili: è qui che entrano in gioco la progettazione e la tecnologia svolgendo un ruolo importante sotto forma di "Green by IT".

 

Abbiamo la grande opportunità di utilizzare la tecnologia e l'innovazione per contribuire a ridurre l'impatto (in termini di emissioni di carbonio) in alcuni settori industriali: si pensi, ad esempio, all'inquinamento causato dalle automobili e ai passi avanti che stiamo facendo verso l'elettrificazione. La progettazione permette generalmente di tradurre gli impegni aziendali in azioni concrete e oggi il nostro compito è quello di portare una maggiore circolarità nell'intera catena del valore, dal proprietario del prodotto al fornitore, dal dipendente all'utente finale.

 

In secondo luogo, poiché la trasformazione digitale continua a prendere piede, siamo fermamente concentrati sul "Green in IT": come possiamo implementare le soluzioni digitali in modo da non creare ulteriore inquinamento o richiedere enormi quantità di energia o spazio di archiviazione dei dati? È per questo che stiamo investendo in una progettazione responsabile, ovvero la creazione di prodotti e servizi sostenibili. E per sostenibilità intendiamo il raggiungimento di uno sviluppo sociale, ambientale ed economico equilibrato, nel presente e in futuro. La nostra ambizione è quella di ottimizzare l’utilizzo di prodotti e soluzioni digitali con minore risorse e attraverso un consumo di energia ridotto ottenendo il massimo del valore ad un costo minore.

 

Stiamo contribuendo ad adottare nuovi comportamenti, utilizzare nuovi prodotti e usufruire di nuovi processi in modo che la progettazione sia più circolare e più rispondente alle necessità umane.

gerhard

Può indicarci un prodotto o fornire esempi di attività in cui è stata coinvolta e di cui è particolarmente orgogliosa?

La progettazione sostenibile rappresenta una sfida sempre più affascinante. Ad esempio, di recente abbiamo lavorato a un progetto per un importante hub aeroportuale che ha tra i suoi obiettivi di sostenibilità quello di ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica.

 

Il nostro compito è quello di contribuire a modificare i comportamenti e incoraggiare i viaggiatori in transito nell'aeroporto a pensare in modo diverso quando si tratta di smaltire i rifiuti. Questo riguarda anche il modo in cui i viaggiatori usufruiscono dello spazio, il modo in cui le informazioni vengono visualizzate, la scelta della segnaletica e dei simboli che spingono i viaggiatori a pensare in modo diverso. Esiste una chiara e diretta correlazione tra il modo in cui le informazioni vengono visualizzate nello spazio, il modo in cui le persone usufruiscono dello spazio e il loro comportamento. É stimolante essere al centro di questo processo. Questi piccoli cambiamenti possono fare un'enorme differenza.

 

Un altro progetto recente riguarda il settore energetico. Abbiamo creato uno strumento digitale per uno dei nostri clienti che ha portato a una riduzione di quasi il 60% dei loro furgoni su strada. Questo nuovo strumento digitalizza il processo di contabilizzazione per gli impianti residenziali di gas, in questo modo non è più necessario recarsi in loco. I costi operativi si sono ridotti quasi fin da subito con un impatto positivo sull’ambiente. Un buon risultato economico e anche per il pianeta.

 

In Method collaboriamo sempre più spesso con i nostri partner Hitachi per questo tipo di progetti, digitalizzando i processi di manutenzione o di assistenza ai clienti eliminando in questo modo la necessità della presenza fisica. Questo richiede determinazione e ritmi sostenuti, ed è molto stimolante.


Come sarà la progettazione sostenibile nel 2050 e che ruolo avrà nel raggiungere net zero?

Prima di tutto, mi auguro che la progettazione stessa sarà sostenibile. Se si ripercorre la storia della progettazione del prodotto e del design industriale, uno dei principi chiave è l’ecosostenibilità. A volte si dimentica questo aspetto quando si parla di digitale, perché non è sempre possibile vederne l'impatto come nel caso di una progettazione più tradizionale.

 

Oggi la progettazione deve essere incentrata sulle persone e sul pianeta. Così come la centralità del cliente è diventata la norma, mi auguro che entro il 2050 - e anche prima - la centralità del cliente significhi per definizione anche rispetto dell'ambiente.

 

Sono curiosa di guardare al futuro perché oggi stiamo evolvendo così velocemente: dallo sviluppo dell'IA generativa e di nuove tecniche per calcolare e misurare l'impatto delle soluzioni digitali, al nostro approccio più ampio alla circolarità e al modo in cui sosteniamo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

 

Come sarà tutto questo nel 2050? Sono entusiasta e ottimista. Nuove professioni, nuovi modi di pensare, nuovi orizzonti. Spero davvero che la nostra attenzione si concentri meno sugli oggetti in sé e più sulla gestione delle relazioni tra gli oggetti stessi e sulla costruzione di migliori connessioni migliori tra gli stessi. Il mio desiderio è quello di passare dal prendere, fare e scartare al lavorare insieme per abbracciare davvero la circolarità.


Come ci si sente a far parte di questo viaggio verso la sostenibilità?

È molto motivante e stimolante. Come designer, siamo sempre alla ricerca della prossima frontiera dell'innovazione per contribuire nel miglior modo possibile a plasmare il mondo. Lavoro nella progettazione dal 2002 e ho un forte ricordo dei momenti di svolta, come quando i cellulari hanno iniziato a essere dotati di fotocamera ed è arrivato il Web 2.0.

 

Ma oggi abbiamo un'opportunità molto più grande di questa: la trasformazione digitale significa che dobbiamo rivalutare il modo in cui ci spostiamo, come mangiamo, come lavoriamo, come dormiamo, come comunichiamo. E fare tutto questo senza danneggiare ulteriormente il pianeta. Le possibilità sono infinite ed è un momento storico incredibile per lavorare nell’ambito della progettazione.

 

È fonte di ispirazione poter lavorare in Hitachi ed essere a stretto contatto con i -clienti nei settori dell'industria, dell'energia e dei trasporti. E soprattutto credo sia incredibile scoprire quante infrastrutture utilizziamo ogni giorno noi essere umani. Come designer ci troviamo proprio al centro di questo cambiamento trasformativo e cosa c'è di meglio che trovare le risposte ad alcune delle più grandi sfide della società reale? Non vedo l'ora di vedere cosa sarà possibile fare in futuro.

 

 

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