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Hitachi Global
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È TEMPO DI ABBATTERE LE BARRIERE DELLA TRADIZIONE E SCEGLIERE UNA NUOVA STRADA

di Ram Ramachander, Chief Executive, Hitachi ZeroCarbon

Nell'ambito della campagna per la Climate Innovation di Hitachi, ho parlato dell'importanza dei dati per accelerare l'elettrificazione con Avinash Rugoobur, presidente e Chief Strategy Officer di Arrival.

 

Quando abbiamo annunciato la nostra partnership con Arrival, nell'estate del 2021, lo abbiamo fatto con l'intento condiviso di sfruttare le potenzialità dell'innovazione per semplificare e accelerare la transizione alla mobilità elettrica.

 

Unendo le capacità digitali e operative di Hitachi con i prodotti di alta qualità di Arrival, miriamo a fornire una gamma completa di soluzioni e tecnologie end-to-end caratterizzate da integrazione, efficienza e gestibilità. In un momento in cui i governi cercano di eliminare gradualmente i veicoli a benzina e diesel, la nostra proposta assicura un minor costo totale di gestione e presenta un modello finanziario convincente per aiutare sia le società di trasporti che le amministrazioni locali a configurare una mobilità accessibile e adatta al futuro.

 

Per Hitachi, è da collaborazioni come queste che emergeranno le risposte per un domani a zero emissioni. Come gruppo, siamo già impegnati in una serie di progetti di trasformazione, tra cui Optimise Prime, il più grande programma di test al mondo dedicato ai veicoli commerciali elettrici, la costruzione di un piccolo ecosistema futuro sulle isole Scilly e l'elettrificazione del più grande deposito di autobus d'Europa per First Bus a Glasgow.

 

Ma dopo diciotto mesi, a che punto è la nostra partnership con Arrival? Ne ho parlato con il suo presidente e Chief Strategy Officer Avinash Rugoobur:

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Come si sta evolvendo il mercato e in che modo una partnership come quella fra Hitachi e Arrival può fornire uno slancio su scala globale??

Stiamo facendo grandi progressi e in alcuni segmenti assistiamo al rapido affermarsi dell'elettrificazione, soprattutto per quanto riguarda i veicoli commerciali. Ma il limite principale restano i costi, perché investire nella tecnologia sbagliata può rivelarsi un grosso rischio. Per vincere questa resistenza, dobbiamo puntare ad abbassare il costo totale di gestione offrendo soluzioni come il modello Battery-as-a-Service (BaaS), che permette di acquistare un veicolo elettrico (EV) senza la batteria, diminuendo la spesa iniziale da sostenere; il servizio prevede la sottoscrizione di un abbonamento o un contratto di leasing e riduce i rischi per la società di trasporti.

La situazione si sta evolvendo molto rapidamente: al momento, la nostra priorità è garantire che l'infrastruttura di ricarica sia in grado di sostenere il ritmo con cui aumentano gli EV commerciali. Sappiamo che non è ancora così, ed è su questo punto che una partnership come la nostra può davvero fare la differenza. Dobbiamo recuperare il ritardo, e in fretta.


Quant'è importante il giusto approccio al ciclo di vita delle batterie?

Per quanto riguarda le batterie, è fondamentale adottare un approccio circolare il più possibile incentrato sul riutilizzo, che non solo fa bene all'ambiente, ma è anche la modalità più corretta dal punto di vista commerciale.

 

Nel nostro settore industriale -, dobbiamo essere più trasparenti sull'intera catena produttiva, dall'estrazione delle materie prime fino al riutilizzo e al riciclaggio delle tecnologie, dei veicoli e delle batterie. Nel caso di queste ultime, riutilizzarle non è solo il modo migliore per abbassarne il costo e per ridurre o eliminare l'impronta di carbonio, ma offre anche altri vantaggi : ad esempio, una volta che una batteria ha svolto la funzione per cui è stata prodotta, può essere reimpiegata per immagazzinare energia o per altri scopi, ed è così che si cambia il suo impatto economico e si estende il suo ciclo di vita.


La complessità del mercato sta rallentando i nostri progressi?

Qui torniamo al discorso sulle infrastrutture, perché siamo consapevoli che c'è un ritardo e che molte aziende hanno ancora delle riserve sugli EV. Conosciamo il quadro generale: i governi ci chiedono di passare all'elettrico, la responsabilità sociale d'impresa, le considerazioni della comunità degli investitori e, non ultima, la popolazione che ha bisogno di città meno inquinate il prima possibile.

 

La soluzione a tutto questo è già davanti a noi e sono i veicoli elettrici, ma c'è ancora molta diffidenza e incertezza nei loro confronti, perché non ci sono abbastanza dati che ne dimostrino i vantaggi. Sappiamo tutto sui veicoli tradizionali a combustione, ma non abbiamo ancora raggiunto una fiducia collettiva negli EV.

 

Personalmente, sono certo della loro superiorità sotto ogni punto di vista perché funzionano e si guidano meglio, sono più facili da usare, hanno un maggiore carico utile, una migliore efficienza a livello di volumi e un costo operativo inferiore. Ma dobbiamo farne circolare di più. Così saranno i dati a dimostrare che, semplicemente, sono meglio degli altri.


Quant'è importante il ruolo dei dati per accelerare l'elettrificazione?

I dati sono essenziali a livello sia micro che macro, uno dei punti di forza della nostra partnership è proprio la capacità di sfruttare il primo per promuovere il secondo.

 

Prendiamo ad esempio i dati raccolti su un singolo furgone: oltre a permetterci di ottimizzare l'uso dell'energia per uno specifico conducente o tragitto, conoscere lo stato del veicolo in ogni momento, ci dà l'enorme vantaggio predittivo di individuare in anticipo la presenza di un problema; se questo non produce un risparmio energetico immediato, significa però che possiamo riparare il mezzo prima che diventi inefficiente, aumentando il suo tempo di attività. Basta estendere questo principio a una flotta di milioni di furgoni o autobus per capire che l'ottimizzazione a livello micro si traduce in un consistente risparmio a livello macro.

 

Se poi aggreghiamo tutti i dati applicando algoritmi intelligenti, possiamo essenzialmente riscrivere il modo di gestire un'impresa di trasporti e di utilizzare i dati in tempo reale. Si tratta di un aspetto non ancora evidente, ma fondamentale. Stiamo ridefinendo l'intero settore della mobilità per trasformarlo in un'infrastruttura basata sui dati, e tutto questo parte dall'elettrificazione.


Quali sono i primi tre fattori che cambieranno il settore della mobilità?

Quando parliamo di mobilità, partiamo sempre da una domanda: come si muovono le persone e le merci e come possiamo trasportarle in modo pulito, circolare ed equo? Oggi mi guardo intorno e i sistemi di trasporto mi sembrano uguali dappertutto. Dobbiamo cambiare questo paradigma e puntare su soluzioni ad hoc.

 

La verità è che è stata l'industria a imporci questa situazione, quindi insieme al rinnovamento portato dall'elettrificazione, è fondamentale tornare alla domanda iniziale e capire che, una volta eliminato l'obbligo di produrre e distribuire un certo numero di veicoli uguali, la cosa più importante è fornire la soluzione giusta per ogni singola città o paese. Se utilizziamo le stesse microtecnologie e abbiamo i dati necessari per mettere in pratica quest'idea, inizia a scomparire il fattore di forma, cioè il cosa facciamo, e possiamo concentrarci sull'obiettivo.

 

In questo nuovo mondo dobbiamo liberarci dei preconcetti e tornare ai principi fondamentali, solo così inizieremo a mettere insieme i pezzi. Ad esempio, consideriamo il fattore di forma di un autobus: possiamo sostituire l'autobus con un veicolo per il trasporto carichi? Cosa si può fare con i prodotti e la connettività fra modalità diverse per ottenere un sistema più efficiente? Questo deve essere il nostro prossimo passo.

 

I paesi e le città che non hanno ancora predisposto tutte le infrastrutture, hanno l'opportunità di fare un passo avanti adottando un approccio molto diverso, questa è una prospettiva affascinante. Per me, questo è il tema centrale.

 

In secondo luogo, dobbiamo unire le forze a livello di settore - per affrontare il problema della catena di -approvvigionamento: - è essenziale per i nostri progetti, pertanto richiede un intervento urgente ed efficace. Il terzo punto è la necessità di garantire che i sistemi e i veicoli che costruiamo siano accessibili a tutti. Come affermano gli economisti moderni, il PIL e la qualità della vita di un paese dipendono in larga parte dalla sua capacità di avere una rete di trasporti efficiente, attorno a cui gira tutto il resto. Vorrei vedere modelli economici in cui il trasporto non è un concetto isolato e verticale, bensì orizzontale, perché attraversa più settori. Se riusciremo a lavorare su questi punti, credo fermamente che le città, i paesi e i governi saranno premiati per i loro investimenti. Ma dobbiamo accelerare il ritmo, a partire da oggi.

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