
di Ram Ramachander, Chief Executive, Hitachi ZeroCarbon
In che modo la mobilità può aprire la strada all'azzeramento delle emissioni? È una domanda difficile, ma il nostro ruolo di azienda impegnata nella Social Innovation ci chiama a rispondere a domande importanti come questa.
La mission di Hitachi è rimasta la stessa sin dal lontano 1910, quando il nostro fondatore si proponeva di "dare un contributo alla società sviluppando tecnologie e prodotti superiori e originali”. Le domande che ci vengono poste oggi sono senz'altro diverse da quelle con cui dovevamo confrontarci più di un secolo fa, ma il nostro obiettivo resta invariato, ed è fare del bene al mondo.
Nel 2022, questo vuol dire mettere le nostre competenze e la nostra esperienza al servizio della lotta al cambiamento climatico, e in qualità di Chief Executive di Hitachi ZeroCarbon mi chiedo allora: quale può essere il contributo di Hitachi alla decarbonizzazione di uno dei settori più inquinanti del mondo?*
I'Riconosco che il compito è arduo, ma se proviamo ad analizzarlo, scopriremo che i fattori chiave per arrivare a una soluzione sono tre: le infrastrutture energetiche, i dati e le piattaforme per la mobilità. Se troviamo le risposte giuste in questi ambiti, la trasformazione ecologica sarà un successo.
L'ampiezza e la varietà dei settori di business di Hitachi, che vanno dalle infrastrutture per l'energia e il trasporto ferroviario all'elaborazione dei dati, passando per l'IoT, ci permettono di adottare un approccio olistico alle grandi sfide sociali. Con la nostra capacità di combinare in un'unica offerta le soluzioni di Hitachi Energy, le attività legate alla mobilità come Hitachi Rail e Hitachi Astemo, e l'archiviazione dei dati grazie a Hitachi Vantara, siamo in una posizione strategica per affrontare queste sfide.
Iniziamo dal primo passo, le infrastrutture energetiche: il mondo ha l'esigenza di passare dalle infrastrutture della rivoluzione industriale a quelle della rivoluzione ecologica, e questo vuol dire aumentare l'uso delle rinnovabili, generare più energia pulita e immetterla nella rete esistente, che non è stata costruita per la distribuzione di questa nuova generazione di energia.
Arriviamo così al secondo passo, che prevede la gestione di questa variabilità attraverso l'integrazione delle risorse digitali, collocando i dati al centro di questa transizione. È in quest'ambito che Hitachi può dimostrarsi leader grazie alle sue risorse in materia di energia e infrastrutture.
Il terzo passo riguarda infine le piattaforme per la mobilità, e per noi si traduce nella necessità di mettere insieme le attività legate ai trasporti pubblici, al segnalamento e alla gestione complessiva delle infrastrutture.
Coniugando insieme tutti questi elementi possiamo creare valore aggiunto e aumentare l'efficienza, in un'ottica di azzeramento delle emissioni. Aggregando i dati raccolti in archivi isolati – che vanno dalla rete di distribuzione elettrica ai singoli veicoli e riguardano, ad esempio, l'ottimizzazione dei percorsi, la telematica e l'uso delle batterie, ma anche il comportamento alla guida, le infrastrutture energetiche e i requisiti di ricarica – possiamo creare una piattaforma integrata su cloud che promuova una mobilità non solo più efficiente, ma anche a impatto zero.
Per portare avanti la Social Innovation nel 2022 bisogna essere innovatori nella lotta al cambiamento climatico, per questo abbiamo partecipato alla COP26 in veste di Principal Partner. Ma questo impegno può assumere forme diverse: dagli investimenti in ricerca e sviluppo necessari a esplorare nuove tecnologie legate al clima e all'elettrificazione dei trasporti, alla gestione del ciclo di vita delle batterie e al futuro idrogeno, dunque all’intero mix di energie rinnovabili. E si estende anche al tipo di lavoro di cui mi occupo personalmente, ovvero ideare e sviluppare soluzioni che ci permettano di costruire un domani a zero emissioni di carbonio.
Un progetto davvero rivoluzionario è quello che abbiamo avviato sei anni fa sulle isole Scilly, in cui puntiamo a ridurre le emissioni e risolvere il problema della povertà energetica abbassando il costo dell'energia e, in sostanza, sfruttando al meglio quella disponibile in loco. Abbiamo infatti attivato un servizio di car sharing e un sistema di base per i veicoli elettrici (EV) e abbiamo realizzato due impianti fotovoltaici dotando 150 case di pannelli solari, accumulatori e riscaldamento elettrico.
Per il futuro dell'arcipelago siamo riusciti dunque a creare un piccolo ecosistema interconnesso attraverso l’uso dei dati: grazie all'intelligenza artificiale, abbiamo introdotto un modello decisionale basato sull'uso ottimizzato dell'energia disponibile gratuitamente presso i generatori locali o collegandosi alla rete sulla terraferma. In questo modo, abbiamo iniziato a ridurre le emissioni di carbonio e il prezzo dell'energia, e al tempo stesso abbiamo fondato un'impresa gestita dalla comunità locale, per garantire che questo risparmio sia ridistribuito ai consumatori.
Forti di questa preziosa esperienza, abbiamo assunto la guida di Optimise Prime, il più grande progetto al mondo dedicato ai veicoli commerciali elettrici, in collaborazione con Royal Mail, Uber, UK Power Networks, Centrica e Scottish & Southern Electricity Networks. Alla fine dei tre anni di test previsti, comunicheremo al governo del Regno Unito le nostre raccomandazioni per lo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica.
Condividere idee e obbiettivi insieme ai partner con i quali collaboriamo-ci aiuta a capire meglio come usare i dati per accelerare il cammino verso net zero. Le conoscenze e l'esperienza acquisite con il progetto sulle isole Scilly e con Optimise Prime ci stanno aiutando a potenziare le nostre capacità digitali e infrastrutturali, al punto che stiamo progettando un business EV as-a-service su larga scala per i veicoli elettrici, attraverso cui gestire globalmente la complessità del futuro ecosistema elettrificato e fornire questo servizio ai nostri clienti.
Un ottimo esempio di questo genere di attività è la partnership con First Bus a Glasgow, che riguarda l'elettrificazione e l'azzeramento delle emissioni nel più grande deposito di autobus d'Europa e copre l'intera catena: dagli autobus elettrici - Battery-as-a-Service, fino all'infrastruttura di ricarica e all'ottimizzazione generale dell'intera operazione.
Il nostro compito adesso è commercializzare e applicare su larga scala un modello efficace a zero emissioni. Abbiamo una sola possibilità per realizzare un mondo senza carbonio, e per farlo dobbiamo tener vivo l’entusiasmo che si è generato in occasione della COP26, in cui aziende, istituzioni finanziarie e governi si sono davvero uniti per la prima volta. Non c'è tempo da perdere. Ci attendono molte sfide, ma nessuna è più importante del cambiamento climatico, e sono convinto che la mobilità debba essere al centro del nostro impegno per raggiungere un mondo a zero emissioni. Se sapremo potenziare questi sforzi, con più visione, più collaborazione e più innovazione, avremo -l’opportunità concreta di raggiungere l'obiettivo al quale aspiriamo.
*Secondo i dati di Statista, il trasporto rappresenta oltre il 20% delle emissioni globali